LA RACCHETTA 23
La collaborazione con gli elbani per l’attività di antincendio boschivo.
La Rocchetta 23 è la sigla radio dell’associazione di
volontariato di Anti Incendio Boschivo (AIB) che opera nella parte occidentale
dell’Isola d’Elba. Animata dal presidente Alessandro ha attivato un progetto di
“vacanze solidali” con altri gruppi di AIB della Toscana e di altre parti
d’Italia. La AVPC Rio Vallone ha aderito da quattro anni a questo progetto
inviando propri volontari per turni di una settimana. Quest’anno sono stati
presenti volontari della Rio Vallone per tutto il mese di luglio.
Gli operatori sono ospitati in due strutture attrezzate a
dormitori e cucina-pranzo a Literno e a La Pila, tra loro poco distanti.
Dalla Lombardia, oltre alla Rio Vallone arrivano volontari
dal Lodigiano, dalla Valtellina e da Como.
L’attività copre il periodo di massima criticità per il
rischio "incendi boschivi" individuato dalla Regione Toscana. Tutti i volontari
sono stati formati secondo i criteri toscani perché l’AIB è una competenza
regionale e ogni regione predispone un proprio specifico piano. La cosa è
comprensibile per le differenze geografiche e climatologiche, ad esempio il
periodo di alta criticità per la Lombardia sono i mesi invernali mentre per la
Toscana e altre regioni del centro sud il periodo critico e quello estivo, anche
per questo il progetto de La Racchetta ha un senso.
Dal punto di vista della formazione dei volontari qualche
passo in più lo si potrebbe fare nel senso di prevedere una formazione base
nazionale e una formazione specifica per regioni. La Toscana per estensione
territoriale a rischio incendi boschivi si e data una struttura operativa AIB
diversa da quella della Lombardia, oltre al Direttore delle Operazioni (DO) che
in Lombardia diventa DOS (Direttore delle Operazioni di Soccorso), esistono
inoltre: la figura dell’aiutante del DO proprio perché gli incendi possono
avere estensioni e complicazioni di difficile gestione, interessante la figura
del Logista che si occupa del reperimento e gestione delle risorse e dei
rapporti con gli enti locali coinvolti, il Responsabile di Gruppi (RDG) che
coordina fino a otto squadre operative, il Sistemista: una interessante figura
che durante un incendio raccoglie e analizza
tutti i dati utili rispetto alla possibile evoluzione di un incendio e
aggiorna costantemente il DO, e poi le squadre dei singoli gruppi. Il tutto
secondo una specifica codificazione anche delle comunicazioni radio.
Anche solo per vedere cosa fanno le altre regioni è utile lo
scambio di volontari e di esperienze dirette.
Il periodo estivo coincide con il massimo afflusso turistico
sull’isola e del maggiore impegno lavorativo – professionale anche per i
volontari elbani, per cui l’apporto del volontariato esterno è oltremodo utile;
del resto, l’Elba ha circa 30.000 abitanti in inverno che possono anche
arrivare a 150.000 nei mesi centrali estivi con la necessità di potenziare i
servizi, anche il servizio di AIB svolto dai volontari soprattutto nella parte
di previsione e prevenzione che, avremmo ormai dovuto impararlo ampiamente,
sono aspetti fondamentali per ridurre il rischio in ogni settore.
L’azione preventiva prevede che durante il periodo di
massima criticità la parte occidentale dell’Isola sia sorvegliata tutti i
giorni, per l’orario più critico per le temperature dalle 11 alle 21, da almeno
due equipaggi in sorveglianza del territorio e in “prontezza operativa”
composti ognuna da un pickup attrezzato con un modulo AIB da circa 300 litri di
acqua, almeno tre volontari forniti di Dispositivi di Protezione Individuali,
attrezzature per lo spegnimento degli incendi radenti e per la bonifica e la
radio. Ogni equipaggio fa normalmente un turno di quattro ore, nella giornata
ci sono quindi tre turni che coinvolgono ogni giorno una ventina di volontari.
Da qui l’utile contributo dal continente.
I volontari esterni, in equipaggio misto anche rispetto alla
loro provenienza, sono coordinati da volontari esperti elbani con cui si fa la
sorveglianza del territorio di competenza con gli occhi attenti alla comparsa
anche di un rivolo di fumo. Ci è capitato di individuare del fumo al limite di
un centro abitato, arriviamo di corsa e il cittadino che ci vede arrivare,
sorpreso con una battuta esclama “oh, che non ho le costine per tutti voi” il
collega scambia due parole col “grigliatore” assicurandosi che tutto venga
fatto per bene. Mi è venuto da pensare che se una cosa simile l’avessimo fatta
nella nostra rancorosa Brianza ci saremmo presi invece un po’ di insulti e:
“a casa mia faccio quello che voglio”.
C’è anche questo nell’esperienza della vacanza solidale, il
contatto diretto con la popolazione per cui presti servizio che ha normalmente
un buonissimo rapporto con i volontari. Poi c’è forse l’indole meno frenetica
della vita lombarda e anche la lingua ce lo dice: invece di dire che una cosa
“mi dà fastidio” o “non mi piace” qui si dice “mi dà noia”, “non mi garba”, mi
sembrano espressioni un po’ meno assertive e meno dure.
Tra i volontari elbani abbiamo conosciuto alcuni veramente
molto competenti, conoscitori del territorio e anche della storia dell’isola,
si capiva la passione e l’amore per la propria terra.
Il mese di luglio di quest’anno è stato favorevole alle
attività AIB. Un inizio piovoso ha conservato la vegetazione dei lecci, della
macchia mediterranea e dei pini molto verdi abbassando il rischio e
valorizzando un magnifico paesaggio che si apprezza nei giri di sorveglianza
con vedute, scorci, posti di osservazione dominati dal verde, dall’azzurro del
mare e del cielo, dalle spiaggette tra gli scogli. Un’ isola che si è
guadagnata la fama turistica che merita. Girando nella parte occidentale
dell’Elba tra strade quasi mai rettilinee, strettoie di centri storici abitati
a mezza costa, bellissimi, ma pensati senza le auto, carrarecce non asfaltate
nei boschi si aprono all’improvviso viste stupende anche sul resto
dell’arcipelago: Montecristo, Pianosa, fino a Capraia o all’Isola del Giglio.
Capita una sera al tramonto di andare verso Pomonte e un cielo arancione fa da
sfondo allo skyline blu delle montagne della Corsica. Ma attenzione la bellezza
del paesaggio non ci deve distrarre, occhio se compare qualche segnale di fumo e per l'autista, oltre alle curve, il possibile attraversamento dei cinghiali.
Durante la settimana è comunque prevista una esercitazione di simulazione, è un altro pezzo dell'attività formativa permanente che permette di testare l'operatività delle squadre miste, l'efficienza delle attrezzature oltre che migliorare quello che è migliorabile.
Il formatore del corso ci ha avvisati: “Se ti alzi al
mattino ed è previsto vento di Grecale, una temperatura che potrà arrivare ai
35 gradi e una umidità relativa sotto il 45% sarà una giornata difficile”.
Il progetto si chiama appunto vacanze solidali e quindi al
mattino, prima di prendere servizio, qualche giro turistico si riesce a farlo
anche tra le rinomate spiagge della costa, così questa volta il nostro mezzo
ritorna non sporco di fango ma della polvere degli sterrati e dalla sabbia
delle spiagge.
Arrivederci al prossimo anno, la Rio Vallone ci sarà