Ricordi belluschesi 5
Stavolta mischiamo ricordi storici e “ricordi geologici”.
Circa 2.000.000 di anni fa la nostra zona era interessata da
forti periodi di espansione e ritiro dei ghiacciai che trasportarono verso la
pianura consistenti quantità di materiali, è così che proprio da noi si formano
delle morene laterali tipiche dei ghiacciai, sopra queste morene laterali
abbiamo la Cascina San Nazzaro, e l’abitato di Bernareggio. L’avvallamento che
abbiamo tra Bellusco e San Nazzaro non è stato scavato da un torrente ma dal
ritiro di un ghiacciaio, anche quello tra Vimercate e San Nazzaro è stato
disegnato da un’altra lingua di ghiacciaio. Queste morene disegnano dei
movimenti nel paesaggio anche se modesti e contenuti. Essendo inadatti alla
coltivazione ospitano da circa duecento anni i boschetti di robinie.
Una delle sponde di queste morene è stata utilizzata
splendidamente dal punto di vista architettonico per collocarci la chiesa
parrocchiale che presenta quindi un bel sagrato in salita. Così come ha
sottolineato il Card. Martini nella sua visita pastorale, la “salita al tempio”
è un’azione mistica.
In dialetto questi avvallamenti li chiamiamo “avai”
rispettivamente gli “avai de Casina Musca” e gli “avai de Vimerca”. Negli anni
recenti ci è piaciuto pronunciarli come il cinquantesimo degli stati federati
agli U.S. “gli Hawaii”.
Mi dicono che queste modeste salite erano comunque un
problema per il tram che passava da Bellusco e a volte i passeggeri erano
costretti a scendere per permettere al tram di superare le salite, fatta anche
loro la salita a piedi poi vi risalivano. La lentezza del mezzo, che è stato
tolto nel 1958, aveva anche qualche vantaggio, mi dicono che c’era un
belluschese che abitava vicino alla fermata del tram che prendeva per andare a
lavorare a Monza, ma si sa i più vicini sono anche i più ritardatari per cui
prendeva il tram all’ultimo momento con ancora la scodella della colazione in
mano, colazione che finiva di consumare all’altezza di Cascina Mosca dove
buttava nel prato la scodella che la madre poi recuperava in mattinata.
L‘espansione urbana della metropoli milanese ha consumato
soprattutto territorio a nord della città, il vimercatese ha risentito molto
meno della crescita urbana ma si è caratterizzato per un forte pendolarismo
verso Monza, Sesto e Milano. Ancora adesso abbiamo ampi spazi non urbanizzati
che nel tempo hanno sempre stimolato gli appetiti dei pianificatori alla grande
scala
Quando c’erano i nebbioni seri era proprio negli
avvallamenti che si “tagliava a fette”, nonostante questo a un certo punto hanno
pensato di progettare un aeroporto proprio tra Vimercate e Bellusco che avrebbe
dovuto supplire alle chiusure di Linate in caso di nebbia (sic!). La
costruzione dell’omnicomprensivo era già conclusa e l’incidente avvenuto il 9
dicembre 1990 a Casalecchio di Reno dove un’areo è precipitato su una scuola
uccidendo 12 ragazzi ha probabilmente convinto tutti che non era il caso.
Poi si è parlato di un nuovo carcere, dello spostamento
dell’autodromo di Monza, anche il nostro “Corso Alpi” da Aicurzio avrebbe
dovuto rimanere nell’avvallamento e raccordarsi con il provinciale Monza-Trezzo
dove ora si trovano dei capannoni e invece poi è stato spostato a est del
paese.
Il fondo di questi avvallamenti è caratterizzato da strati di
ghiaia che rendono i terreni più “freschi e asciutti” e quindi molto produttivi
dal punto di vista agronomico., al contrario i terreni a est del paese, fino al
“canyon” dell’Adda i ghiacciai lasciarono terreni molto paludosi con
conseguente depositi di sabbie e argille che rendono ancora adesso questi
terreni molto impermeabili e meno produttivi per l’agricoltura.
La morena laterale di sinistra si abbassa sempre più
spostandoci verso sud e va a lambire la cascina Camuzzago, al suo piede si
infila il percorso del torrente Cava. Ma anche in questo caso la chiesa e il
chiostro sono collocati sul margine della morena andando a caratterizzare un
altro angolo architettonico molto interessante che è il raccordo tra la cascina
e l’antico chiostro di Camuzzago con relativa scalinata sotto il portico.
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